Supponendo che chi promette sia in buona fede, e' opportuno tenere presente l'effetto Dunning-Kruger. Si tratta di un fenomeno psicologico per cui individui con
competenze limitate tendono a sopravvalutare le proprie abilità in un
dato campo, mentre quelli più competenti possono sottovalutarle.
Questo fenomeno è stato osservato dagli psicologi sociali David Dunning e Justin Kruger
nel 1999 sulla base di una serie di studi. Sottoposero a degli studenti test di umorismo, grammatica e ragionamento logico,
richiedendo loro di autovalutare le proprie competenze prima dei test.
Risultò che gli studenti meno competenti
sovrastimavano notevolmente le proprie abilità, mentre quelli più
competenti tendevano a sottovalutarsi leggermente.
L’effetto Dunning-Kruger evidenziò, pertanto,
che chi ha scarsa competenza spesso non riesce a riconoscere la propria
inadeguatezza, mentre chi è molto competente può sottovalutare le
proprie abilità, presumendo erroneamente che gli altri siano altrettanto
abili.
Questa domanda è importante anche in
quanto un* Business Coach, in Italia, ha un'obbligazione di mezzi. La prestazione
consiste, infatti, in un determinato comportamento rispetto ad un risultato
stabilito dal cliente.
Ciò comporta che, nel caso in cui il risultato sia diverso dalla promessa, si rende necessario
dimostrare che l’attività non è stata svolta con la diligenza necessaria
a tutelare in
modo adeguato il cliente come previsto dall’art. 1176,
comma 2 c.c.
L’inadempimento del professionista non può
quindi derivare dal mancato raggiungimento del risultato posto come
obiettivo dal
cliente. Pertanto,
nelle prestazioni
consulenziali che hanno come oggetto l'empowerment, la leadership e lo
sblocco del potenziale, i margini per fondare una contestazione sui risultati ottenuti sono assenti.